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J. Willard Marriot , il fondatore della rinomata catena alberghiera , così riassumeva il conetto , in estrema sintesi : ” Il mio lavoro consiste nel motivare i miei collaboratori , formarli , aiutarli e prendermene cura.” Si noti bene l’ultima espressione , ” prendermene cura” . E’ vero : un leader in gamba si prende dei propri collaboratori . Il leader cerca di capire meglio che può quali sono il loro punti di forza e i loro limiti, che cosa ciascuno di loro gradisce o meno , in che modo ognuno di loro agisce e reagisce .Si prende il tempo di lavorare al loro fianco e di fornir loro le risorse , gli strumenti e il Know -How necessari affinché sano svolgere con efficienza le proprie mansioni .Ed evita di ostacolarli con inutili pignolerie sui propri trascurabili dettagli.
Quando nelle aziende si svolgono indagini tra i lavoratori per capire che cosa vorrebbero dai loro capi, una delle prime risposte è “un capo che sia lì per me”. Cioè un capo alla quale si possa fare una domanda senza paura di essere considerati sciocchi , un capo al quale ci si possa rivolgere con fiducia per ricevere informazioni, addestramento e suggerimenti …. anziché qualcuno che arrivi sempre e solo con esigenze , ordini e impostazioni. Un capo ,insomma che contribuisca a sviluppare il potenziale dei propri collaboratori – invece di limitarsi ad usarli come meri strumenti per l’esecuzioni di una certa mansione.
Conferire potere ai collaboratori
I veri leader ” conferiscono potere” ai collaboratori .La parola empowerment oggi è di grande moda negli studi del management , ma in fondo le parole alla moda spesso esprimono, in modo sintetico , un qualche concetto orami largamente diffusi e accettato. In sé il termine deriva dal linguaggio giuridico anglosassone , dove indica il trasferimento di determinati diritti legali da un soggetto a un latro . Nel linguaggio aziendale odierno , però questa parola è usata in un senso più ampio ,a indicare la prassi per cui un manager decide di condividere con i subordinati una parte dell’autorità e dei poteri di controllo di cui è titolare. In pratica, non sarà solo il manager a prendere tutte le decisioni su come si dovrà svolgere ciascuna mansione , ma a queste decisioni parteciperanno anche coloro che tali mansioni le svolgono in prima persona. Quando i lavoratori possono in qualche misura avere voce in capitolo su tali decisioni , non solo il manager ottiene maggiori informazioni su come è possibile svolgere un certo compito , ma si troverà anche difronte persone più motivate a portare il proprio compito a buon fine ,proprio perché hanno avuto la possibilità di partecipare alle decisioni sul modo di condurlo.
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